Workshop di scrittura online #1

Ci siamo spremuti le meningi insieme all’insegnante e autrice per BuendiaBooks Gabriella Mancini e abbiamo trovato il modo di non farvi perdere il workshop di scrittura su cui tanto abbiamo lavorato: lo sguardo di un gatto (nell’anno a lui dedicato) diventa testimone di una ‘storia’ tra due stelle ‘binarie’.

Come funziona:

  • A partire dall’incipit sviluppa la tua storia: un prosieguo della conoscenza tra Enrico e Clara. Chi sono e chi diventeranno nella vita e l’uno per l’altra? (Max 2 cartelle: 3600 battute);
  • Invia il tuo elaborato a gabri.glob011@gmail.com entro le 22:00 di sabato 18, la prof. ti manderà consigli e correzioni;
  • Indica quale momento del tuo racconto vorresti vedere illustrato: la disegnatrice Roberta Barberis darà forma alle vostre parole;
  • Le migliori storie inviate verranno pubblicate sul sito e parteciperanno a un incontro-mostra da Binaria, tra scrittura e illustrazione, quando finalmente potremo vederci vis a vis!

Incipit: Come in un …déjà-vu

 

Mi avevano chiesto di arrivare al museo del cinema alle ore  21:00. Dovevo solo portare una cartolina qualsiasi e aspettare il mio turno. Era la mia prima audizione teatrale. Ci fecero accomodare in una stanza che, probabilmente, veniva utilizzata per qualche laboratorio. Me la immaginai di giorno, presa d’assalto da un nugolo di bambini sdentati o con troppa ferraglia in bocca, l’odore delle cartelle e di un briciolo di noia cucita addosso. Mentre seguivo l’ondeggiare della mia mente, un uomo sui cinquanta, rosso di barba e grigio di espressione, ci stava illustrando la prassi della nostra serata. Per una commedia retrò saremmo stati selezionati sulla base di un’improvvisazione a coppie. Disse tante altre cose che mi persi e quando se ne andò, salutando con un nervoso cenno della mano, mi guardai disperatamente attorno. Facce anonime, sguardi obliqui e movimenti ritmici di palpebre frenetiche. Sentii l’onda della paura salirmi addosso e, navigante tra i naviganti, mi appoggiai precariamente a un davanzale per resistere alla tempesta di quelle emozioni.

Fuori dalla finestra, un gatto mi osservava. Vedevo il riflesso della stanza e la sua sagoma dietro il vetro. Biglie gialle al posto degli occhi, baffi scuri su un manto bianco, folto come pochi se ne vedono e arruffato come chi è andato incontro a troppi venti contrari.

Io e lui. Lui e me e, ad un tratto, lei. Come ci era finita davanti al davanzale non lo so, ma adesso era lì ed era il mio doppio al femminile che rimandava i suoi occhi nello stesso punto. Al gatto.

D’un tratto pensai che, in qualche dove e non so quando, quella scena l’avevo già vissuta. Un déjà-vu? Chissà… e, mentre ci riflettevo,  piegai le labbra in una sorta di cenno di intesa, sperando che la ragazza lo intravedesse dal nostro specchio personale.

Lo vide e, subito dopo, parlò: « Secondo te, quel gatto esiste veramente o lo vediamo solo noi?» Fu allora che mi girai per guardarla. Aveva i capelli bianchi e lunghi, meno arruffati di quelli del gatto, ma dello stesso colore. Gli occhi screziati di giallo su un viso da dodicenne. « Sono Clara e ho paura». Questa volta sorrisi davvero e mi parve che lo facesse pure il gatto, mentre mi sentivo rispondere in un sussurro ironico « Sono Enrico e vengo da lontano». A Clara che di anni, scoprii dopo, ne aveva appena compiuti venti, non si poteva non sorridere. Le avrei poi sorriso tante volte. Anche tra le lacrime. Anche in mezzo alle mie troppe bufere…

Data

Apr 12 - 18 2020
Expired!

Ora

12:00 - 22:00
Categoria
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